In questo contesto, risulta fondamentale per tutte le aziende mettere in pratica innanzitutto le "3R" del risparmio idrico: riduzione, riutilizzo e riciclo. Ma cosa significano realmente questi termini? La riduzione implica l'eliminazione del consumo in eccesso, il riutilizzo prevede l'impiego dell'acqua per più cicli produttivi, mentre il riciclo prevede il recupero dell'acqua per un uso successivo. Adottare queste tecniche offre vantaggi notevoli: oltre al risparmio economico sui costi dell'acqua, si contribuisce alla salvaguardia del nostro prezioso bene naturale, diventando attivamente parte della soluzione alla crisi idrica globale.
Attraverso miglioramenti operativi e gestionali, è possibile risparmiare fino al 15-20% sulle risorse idriche, il tutto con investimenti minimi.
Utilizzando specifiche tecniche e tecnologie, l’acqua può essere riutilizzata in più applicazioni senza modificarne le qualità, ottenendo un risparmio idrico fino al 50-60%. Tramite la tecnica di riciclo, infine, si può risparmiare fino al 100% dell'acqua utilizzata nei processi industriali, grazie a sofisticati processi di trattamento chimico e fisico. Tuttavia, per una gestione davvero olistica e sostenibile delle risorse idriche, è essenziale integrare la quarta R – “Ripensare”, che rappresenta un invito a considerare ogni aspetto del ciclo dell'acqua.
Questo comporta interrogarsi sulle pratiche attuali: i nostri impianti e processi sono davvero ottimizzati? Utilizziamo le tecnologie più avanzate per la purificazione e il riciclo dell'acqua? Esistono metodi innovativi per migliorare l'uso dell'acqua nei nostri processi?
