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Nuovo accordo provvisorio sul trattamento delle acque reflue: un passo verso un futuro più sostenibile

Autore
La redazione

Tempo di lettura
0:53

Data
14/03/2024

Nuovo accordo provvisorio sul trattamento delle acque reflue: un passo verso un futuro più sostenibile

Il Consiglio dell'Unione Europea e il Parlamento Europeo hanno stabilito un accordo preliminare riguardante una proposta di modifica della direttiva relativa al trattamento delle acque reflue urbane. L'accordo provvisorio è ora in attesa di approvazione da parte dei rappresentanti degli Stati membri e della Commissione per l’ambiente del Parlamento. Se accettato, il testo dovrà essere ufficialmente adottato per diventare legge.

Le nuove disposizioni includono l'applicazione obbligatoria del trattamento secondario (ossia la rimozione della materia organica biodegradabile) per agglomerati di mille abitanti equivalenti (ae) entro il 2035, seguito dal trattamento terziario (ossia l'eliminazione dell'azoto e del fosforo) e quaternario (ossia l'eliminazione di un ampio spettro di microinquinanti) per impianti di maggiori dimensioni, rispettivamente entro il 2039 e il 2045. Questo è un grande passo avanti verso la riduzione dell'inquinamento idrico.

Alcuni aspetti rilevanti dell’accordo provvisorio sono i seguenti:

  • L'ambito di applicazione della direttiva è stato ampliato per includere i piccoli agglomerati urbani. I legislatori hanno infatti optato per abbassare la soglia da 2.000 a 1.000 abitanti equivalenti (ae), consentendo così a un numero più elevato di comunità di rientrare nelle norme della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.
  • Gli Stati membri saranno obbligati a realizzare reti fognarie per le acque reflue urbane in agglomerati con 1.000 ae o più entro il 2035. Questo è un passo significativo verso una gestione più completa ed efficiente delle acque reflue.
  • Inoltre, l'accordo introduce responsabilità estesa del produttore per i costi di trattamento quaternario.
  • Infine, l'obiettivo di neutralità energetica prevede un aumento graduale dell'uso di energia rinnovabile nei trattamenti, raggiungendo il 100% entro il 2045.

Queste nuove disposizioni riflettono la consapevolezza crescente dell'importanza di affrontare l'inquinamento idrico sia a livello locale che globale.

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